Mollare Tutto...quando la Casa diventa più stretta del Camper
L’intervista di oggi è rivolta a due viaggiatori di razza: Pierluigi e Amelia. Ancora una volta, raccogliamo una preziosa testimonianza da parte di persone che non hanno scelto la vita in camper a causa di problemi economici, ma per puro desiderio di rompere gli schemi e cambiare radicalmente vita. Mi fermo qui: le parole di Pierluigi sono quanto mai chiare nell’illustrare come non esista alcuna possibilità di soffocare desideri autentici come quelli che l’hanno portato a mollare tutto per iniziare una nuova vita su quattro ruote. Buona lettura!
1) Ciao Pierluigi, dal tuo blog OrmesulMondo si apprende come tu e Amelia siate sempre stati dei grandi viaggiatori. Cosa vi ha spinto in seguito alla decisione di andare a vivere e viaggiare in camper?
Abbiamo sempre avuto entrambi la passione per i viaggi "scomodi", quelli che non piacciono a molti. L'Africa in tenda tra polvere e zanzare, trekking in India, centroamerica zaino in spalla. Non ci siamo mai trovati a nostro agio con crociere, vacanze relax, resort e piscine...
Anche i nostri weekend li trascorrevamo vivendo all'aperto, dapprima in tenda e poi dormendo in macchina, dentro un Peugeot Ranch che avevamo adattato a furgone, con tanto di letto pieghevole, cucina e cassettiere. Eravamo autosufficienti e felici della nostra vita.
Poi il lavoro si è fatto sempre più frenetico, stressante. Forse gli effetti della crisi, la mancanza di assunzioni e la necessità di ottimizzare le "risorse umane". Così ci chiamavano, "risorse umane", un termine che mi ha sempre fatto imbestialire. Mi sentivo come una cavia da laboratorio sulla quale sperimentare orari sempre più flessibili e usuranti. Arrivai ad un punto in cui non ero più padrone della mia vita. Ero un manichino nelle mani del padrone, il quale disponeva di me a suo piacimento. Non sapevo cosa avrei fatto la settimana successiva, quali erano gli orari e i giorni di riposo. Stavo impazzendo. I miei colleghi abbassavano la testa, dicendo che non si poteva fare nulla, che dovevo rassegnarmi. Io e Amelia vivevamo lontani (100km) uno dall'altra e non riuscivamo più ad incastrare neanche le nostre uniche giornate di libertà. Pur non facendo un lavoro pesante o usurante, mi sentivo comunque nella condizione di schiavo moderno proprio in quanto mi vedevo sempre più calpestare i miei diritti di uomo libero.
Per farla breve, ad un certo punto è maturata in noi la decisione di sposarci e di cambiare radicalmente la nostra vita. Comprare casa insieme a metà strada dai nostri rispettivi lavori era una follia. E alloro abbiamo pensato di riprenderci il nostro futuro. Vendere tutto ciò che avevamo, recuperare i risparmi di una vita di lavoro e partire insieme per una grande avventura.
Abbiamo sempre avuto entrambi la passione per i viaggi "scomodi", quelli che non piacciono a molti. L'Africa in tenda tra polvere e zanzare, trekking in India, centroamerica zaino in spalla. Non ci siamo mai trovati a nostro agio con crociere, vacanze relax, resort e piscine...
Anche i nostri weekend li trascorrevamo vivendo all'aperto, dapprima in tenda e poi dormendo in macchina, dentro un Peugeot Ranch che avevamo adattato a furgone, con tanto di letto pieghevole, cucina e cassettiere. Eravamo autosufficienti e felici della nostra vita.
Poi il lavoro si è fatto sempre più frenetico, stressante. Forse gli effetti della crisi, la mancanza di assunzioni e la necessità di ottimizzare le "risorse umane". Così ci chiamavano, "risorse umane", un termine che mi ha sempre fatto imbestialire. Mi sentivo come una cavia da laboratorio sulla quale sperimentare orari sempre più flessibili e usuranti. Arrivai ad un punto in cui non ero più padrone della mia vita. Ero un manichino nelle mani del padrone, il quale disponeva di me a suo piacimento. Non sapevo cosa avrei fatto la settimana successiva, quali erano gli orari e i giorni di riposo. Stavo impazzendo. I miei colleghi abbassavano la testa, dicendo che non si poteva fare nulla, che dovevo rassegnarmi. Io e Amelia vivevamo lontani (100km) uno dall'altra e non riuscivamo più ad incastrare neanche le nostre uniche giornate di libertà. Pur non facendo un lavoro pesante o usurante, mi sentivo comunque nella condizione di schiavo moderno proprio in quanto mi vedevo sempre più calpestare i miei diritti di uomo libero.
Per farla breve, ad un certo punto è maturata in noi la decisione di sposarci e di cambiare radicalmente la nostra vita. Comprare casa insieme a metà strada dai nostri rispettivi lavori era una follia. E alloro abbiamo pensato di riprenderci il nostro futuro. Vendere tutto ciò che avevamo, recuperare i risparmi di una vita di lavoro e partire insieme per una grande avventura.
2) In molti reputano che spesso la vita di fulltimer non sia una scelta maturata in seguito a una forte desiderio di cambiamento, ma un obbligo imposto dalle difficoltà economiche. Come è andata nel tuo caso?
In parte è vero quello che dici: abbiamo incontrato molti "fulltimers" costretti a vivere in roulottes o in piccoli camper ai margini della città. Credo che questa condizione di vita sia destinata a crescere esponenzialmente, vista la crisi attuale che stiamo vivendo.
Nel nostro caso è stata una decisione ponderata e pianificata per oltre due anni. Abbiamo verificato insieme tutte le varianti, abbiamo cercato di valutare i costi di questa nuova vita e abbiamo capito che con i nostri risparmi potevamo farcela. Non abbiamo riserve illimitate e al momento non abbiamo entrate significative. Ma viviamo con molto meno di quanto la gente possa immaginare e dunque possiamo permetterci di affrontare molti anni di vita in camper, facendo nuovi progetti per il futuro.
Nel nostro caso è stata una decisione ponderata e pianificata per oltre due anni. Abbiamo verificato insieme tutte le varianti, abbiamo cercato di valutare i costi di questa nuova vita e abbiamo capito che con i nostri risparmi potevamo farcela. Non abbiamo riserve illimitate e al momento non abbiamo entrate significative. Ma viviamo con molto meno di quanto la gente possa immaginare e dunque possiamo permetterci di affrontare molti anni di vita in camper, facendo nuovi progetti per il futuro.
3) Dove avete trovato i fondi e/o i redditi per mantenere questo stile di vita?
Ognuno di noi è più cicala o più formica. In due, Amelia e io abbiamo accumulato 50 anni di lavoro e di risparmi. Abbiamo viaggiato ma abbiamo anche risparmiato e messo da parte qualcosa. Abbiamo venduto casa (in un momento ancora propizio, all'inizio di questa grande crisi economica), e abbiamo recuperato i nostri tfr e una buona uscita. Abbiamo venduto quasi tutto quello che avevamo e che non ci sarebbe più servito in camper. Nulla di più.
Ognuno di noi è più cicala o più formica. In due, Amelia e io abbiamo accumulato 50 anni di lavoro e di risparmi. Abbiamo viaggiato ma abbiamo anche risparmiato e messo da parte qualcosa. Abbiamo venduto casa (in un momento ancora propizio, all'inizio di questa grande crisi economica), e abbiamo recuperato i nostri tfr e una buona uscita. Abbiamo venduto quasi tutto quello che avevamo e che non ci sarebbe più servito in camper. Nulla di più.
4) Come mai ritenete che sia questo il miglior modo di investire i vostri risparmi passati e presenti?
Dopo oltre due anni trascorsi in camper posso dirti che questa è la più bella esperienza della nostra vita. L'essenza della libertà. Sentirsi liberi e padroni del proprio tempo non ha prezzo. Solo coloro che hanno la fortuna di provare queste sensazioni possono capirlo. Il tempo è il nostro bene più prezioso, il nostro miglior investimento. Non c'è nulla di materiale, soldi compresi, che possa rimpiazzarlo.
Essere padroni del proprio tempo e viverlo pienamente, intensamente tutti i giorni e l'investimento più importante della nostra vita.
Dopo oltre due anni trascorsi in camper posso dirti che questa è la più bella esperienza della nostra vita. L'essenza della libertà. Sentirsi liberi e padroni del proprio tempo non ha prezzo. Solo coloro che hanno la fortuna di provare queste sensazioni possono capirlo. Il tempo è il nostro bene più prezioso, il nostro miglior investimento. Non c'è nulla di materiale, soldi compresi, che possa rimpiazzarlo.
Essere padroni del proprio tempo e viverlo pienamente, intensamente tutti i giorni e l'investimento più importante della nostra vita.
5) Da quanto tempo vivete in camper? Avete mai riscontrato problemi tali da rimpiangere le comodità di una casa?
Ad oggi festeggiamo 903 giorni di vita in camper, e dopo una vita passata a viaggiare in tenda o a dormire in macchina, posso dirti che adesso mi sembra ogni giorno di fare una crociera di lusso. Quando ci capita di vivere in una casa per qualche giorno, ospiti di amici o presso i nostri genitori ci sentiamo come due pesci fuor d'acqua. Quegli spazi, quelle "comodità" non ci appartengono più. Ma non tutti siamo uguali e forse ci vuole spirito di adattamento...
Ad oggi festeggiamo 903 giorni di vita in camper, e dopo una vita passata a viaggiare in tenda o a dormire in macchina, posso dirti che adesso mi sembra ogni giorno di fare una crociera di lusso. Quando ci capita di vivere in una casa per qualche giorno, ospiti di amici o presso i nostri genitori ci sentiamo come due pesci fuor d'acqua. Quegli spazi, quelle "comodità" non ci appartengono più. Ma non tutti siamo uguali e forse ci vuole spirito di adattamento...
6) Dove trascorrete il vostro tempo? Ad esempio, ci sono mete in particolare dove preferite trascorrere i mesi estivi e quelli invernali?
Per motivi di budget, i mesi invernali li trascorriamo nei paesi più caldi dove non dobbiamo utilizzare il riscaldamento. Spagna e Portogallo sono perfetti per noi, con temperature medie sopra i 20gradi anche a novembre e dicembre. Non siamo ancora riusciti ad andare in Marocco, ma come ben sai quello è il classico paese dei fulltimers nord europei che svernano li per 4-6 mesi all'anno. Quest'anno siamo stati in Sicilia ed è stata per noi davvero una piacevole scoperta, soprattutto per il calore della sua gente oltre a quello dei mesi invernali. La nostra prima estate l'abbiamo trascorsa tra nord della Francia, Danimarca, Svezia e Norvegia, diretti a Capo Nord. 6 mesi meravigliosi ma troppo costosi per il nostro stile di vita. Il nord Europa non è cosi conveniente per noi fulltimers!
Solitamente approfittiamo dei mesi estivi classici (luglio e agosto) per ritrovare i nostri genitori e fare un piccolo check up al mezzo oltre alle visite mediche di routine. Sono i mesi più affollati di turisti e quasi ovunque è impossibile fare sosta libera.
7) In molti pensano che uno dei principali problemi del vivere costantemente in camper sia l'instabilità, il non poter più avere un punto di riferimento sicuro e fisso, ovvero una casa. Come vivete voi questo aspetto della vita da fulltimer?
Occorre sicuramente un po' di spirito di adattamento, questo è innegabile. Ogni volta che raggiungiamo una località ricominciamo tutto d'accapo. Ma questo per noi è il bello della scoperta, del sentirsi vivi, fuori dagli schemi e dalle routine quotidiane. Forse la maggior parte delle persone non si accorge della sua condizione di "schiavo moderno" perché in qualche modo si fa cullare dalla certezze che la vita sedentaria ti offre. Orari prestabiliti, itinerari ben conosciuti, luoghi di ritrovo, cerchie di amici o conoscenze. Tutto ciò che è estraneo, diverso e fuori dagli schemi ci fa paura e ci disorienta.
Non sentiamo la mancanza di punti di riferimento, anzi ci sentiamo vivi proprio perché l'oggi non è mai uguale al nostro domani.
8) Qual è, dunque, la tua interpretazione del termine “Vivere”?
Ho sempre detto ai miei amici e alle persone che me lo chiedono, che per me vivere significa "nutrire la propria anima". Come diceva Marquez, vivere ha un senso e la vita ha un senso solo se puoi raccontarla. La nostra vita adesso ha trovato un senso e ogni giorno scriviamo una pagina nuova di ricordi e di emozioni che ci fanno sentire veramente Vivi.
Ho sempre detto ai miei amici e alle persone che me lo chiedono, che per me vivere significa "nutrire la propria anima". Come diceva Marquez, vivere ha un senso e la vita ha un senso solo se puoi raccontarla. La nostra vita adesso ha trovato un senso e ogni giorno scriviamo una pagina nuova di ricordi e di emozioni che ci fanno sentire veramente Vivi.
9) Cosa vi ha insegnato finora la vostra esperienza in camper? Vi sentite più felici e sereni rispetto alla vostra “vecchia vita”?
Credo di averti già risposto. Non posso convincere nessuno a cambiare la propria vita ma posso soltanto testimoniare la nostra esperienza.
Posso dirti che non siamo mai stati così felici da quando abbiamo mollato tutto, lasciato tutte le convenzioni e le regole che ci avevano imposto e siamo diventati liberi cittadini del mondo.
Buona Vita ! Pier e Amelie – www.ormesulmondo.com
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