Residenza per chi vive in camper: cosa prevede la legge?
La residenza anagrafica è un diritto cui nessuno può rinunciare, poiché da esso ne derivano molti altri: il diritto all'assistenza sanitaria pubbilca, il rilascio della carta di identità, il diritto all’assistenza sociale, l’iscrizione alle liste per l’assegnazione degli alloggi che il comune ha a disposizione, il diritto di voto, etc. Secondo il codice civile italiano, la residenza è il luogo in cui la persona ha la dimora abituale (articolo 43 II comma c.c.). Proprio da questa definizione nasce il dubbio che affligge chiunque stia pensando (anche solo per motivi di lavoro) di trasferirsi a vivere in camper. E' ovvio infatti che tali individui rientreranno nella casistica dei "senza fissa dimora", per i quali è prevista una procedura apposita di assegnazione della residenza. Vediamo come.
La legge ha da sempre riconosciuto il diritto delle persone senza fissa dimora all'iscrizione anagrafica. Attualmente, la prassi prevede che tali persone si rivolgano al Comune di nascita, o altro Comune che possa essere ritenuto centro di interessi affettivi o personali, e il Comune provvederà all'iscrizione del richiedente, che spesso avviene in una via inesistente, appositamente inventata dal Comune stesso. Verrà quindi rilasciato al soggetto un documento d'indentità, sul quale è riportato l'indirizzo di residenza assegnato dal Comune. Saranno in tal modo preservati tutti i diritti anagrafici, considerando la reperibilità presso il Comune stesso, oppure presso altro soggetto (amici, parenti) dove si potrà eleggere il proprio domicilio o recapito.
Questa è la teoria. Nella pratica, si è rilevato in molti caso uno scorretto comportamento da parte delle amministrazioni comunali, che hanno negato ai soggetti senza fissa dimora il diritto all'iscrizione anagrafica. Tale condotta risulta del tutto illeggittima. Gli ufficiali dell'anagrafe dovrebbero infatti essere al corrente di una serie di disposizioni legislative in merito. Vediamone alcune.
Circolare del Ministero dell’Interno del 29 maggio 1995, n. 8
“La richiesta di iscrizione anagrafica, che costituisce un diritto soggettivo del cittadino, non appare vincolata ad alcuna condizione, né potrebbe essere il contrario, in quanto in tal modo si verrebbe a limitare la libertà di spostamento e di stabilimento dei cittadini sul territorio nazionale in palese violazione dell’art. 16 della Carta costituzionale”.
Circolare del Ministero dell’Interno del 29 maggio 1995, n. 8
“La richiesta di iscrizione anagrafica, che costituisce un diritto soggettivo del cittadino, non appare vincolata ad alcuna condizione, né potrebbe essere il contrario, in quanto in tal modo si verrebbe a limitare la libertà di spostamento e di stabilimento dei cittadini sul territorio nazionale in palese violazione dell’art. 16 della Carta costituzionale”.
Sentenza n. 10257 del 2.6.2003 del Tribunale di Milano.
“Deve innanzi tutto ritenersi che nel caso di autorizzazione all’iscrizione all’anagrafe si è in presenza di un’attività vincolata ab origine, priva di alcun potere discrezionale attribuito all’amministrazione, se non di carattere meramente interpretativo. Il Comune, quale ufficiale del Governo, è tenuto esclusivamente a dare applicazione alle norme regolanti la materia, sicchè in capo al cittadino richiedente che ha eletto esclusivamente il domicilio, sorge un diritto soggettivo all'iscrizione anagrafica quale persona senza fissa dimora. Il rigetto della domanda di iscrizione all’anagrafe deve nel caso di specie considerarsi non scusabile, vista la sussistenza dei presupposti per l’accoglimento, a facile accertabilità degli stessi e la mancanza di discrezionalità nell’ambito del potere puramente certativo della PA”.
“Deve innanzi tutto ritenersi che nel caso di autorizzazione all’iscrizione all’anagrafe si è in presenza di un’attività vincolata ab origine, priva di alcun potere discrezionale attribuito all’amministrazione, se non di carattere meramente interpretativo. Il Comune, quale ufficiale del Governo, è tenuto esclusivamente a dare applicazione alle norme regolanti la materia, sicchè in capo al cittadino richiedente che ha eletto esclusivamente il domicilio, sorge un diritto soggettivo all'iscrizione anagrafica quale persona senza fissa dimora. Il rigetto della domanda di iscrizione all’anagrafe deve nel caso di specie considerarsi non scusabile, vista la sussistenza dei presupposti per l’accoglimento, a facile accertabilità degli stessi e la mancanza di discrezionalità nell’ambito del potere puramente certativo della PA”.
Gli ufficiali d'anagrafe, oppongono che talvolta alcune persone coinvolte in problemi di debiti o con la giustizia, vogliano far credere di non avere alcuna dimora abituale per poter ottenere l'iscrizione anagrafica in una via inesistente e quindi essere difficilmente rintracciabili. Questa situazione merita ovviamente attenzione da parte del legislatore, ma non legittima certo l'ufficiale d'anagrafe ad assumete comportamenti scorretti nei confronti di cittadini titolari di diritti inviolabili, quale il diritto all'iscrizione anagrafica.
In alcuni casi gli stessi ufficiali d'angrafe consigliano a chi è senza fissa dimora di eleggere la propria residenza presso un amico o parente, atteggiamento sul quale preferisco non pronunciarmi.
Cosa diversa è eleggere il semplice domicilio presso l'abitazione di un amico o parente, in modo da ricevervi la corrispondenza.
Cosa diversa è eleggere il semplice domicilio presso l'abitazione di un amico o parente, in modo da ricevervi la corrispondenza.
In definitiva, in caso di rifiuto da parte dell'Anagrafe, l'unico rimedio è rivolgersi ad un avvocato e inoltrare ricorso al Tribunale competente, che obbligherà il Comune all'iscrizione anagrafica del soggetto senza fissa dimora e condannerà l'amministrazione a risarcire il danno cagionato.
Purtroppo sulla questione della residenza non c'è da scherzare. I diritti che ne derivano sono fondamentali ed irrinunciabili: bisogna dunque difendersi con tenacia contro eventuali soprusi dovuti spesso a superficialità ed ignoranza da parte delle amministrazioni.
Se hai trovato utile quest'articolo leggi anche:
-Aree sosta camper: consigli su come e dove pernottare per dormire tranquilli
-Acquistare il camper: puro, mansardato, semintegrale o motorhome?
-Prezzi camper nuovi e usati: esempi e riflessioni
-Quanto costa vivere in camper? Una prima panoramica
Se hai trovato utile quest'articolo leggi anche:
-Aree sosta camper: consigli su come e dove pernottare per dormire tranquilli
-Acquistare il camper: puro, mansardato, semintegrale o motorhome?
-Prezzi camper nuovi e usati: esempi e riflessioni
-Quanto costa vivere in camper? Una prima panoramica
Commenti
ciao!
un saluto
Ric
Grazie, Tony.
saluti
Ric
vorrei davvero riuscire a vendere la mia attivita' e sparire, girare fino a quando non si trova un posto che ti permetta di respirare senza dover pagare.....
io sarei intenzionata ma non mi e' chiaro come fare ad esistere per lo stato senza una dimora. se io volessi davvero vivere in camper e mollare tutto ci vuole per avere documenti,per ricevere la posta e per non dover dichiarare niente a nessuno????
Saluti
Ric
Volevo domandare se, nel caso, l'assistenza sanitaria risulterebbe ancora valida.
Grazie
Rita
Purtroppo i problemi che non risolverete sono quelli di mentalità: potrà andate bene se vivete soli come Lone Wolf, ma se avete figli tutto cambia, anche se maggiorenni.
Tutto cambia al primo posto,di controllo
Pensa che bello quando ti fermano ad un posto di controllo...immagino già.., "ah, lei è un nomade....dovremmo dare un occhiata dentro..."
Oppure avere un figlio, seppur maggiorenne, che decide di indossare una divisa "ah, padre e madre senza fissa dimora...";
Oppure nell'esercizio di un qualsiasi diritto che preveda la rimozione di un ostacolo (porto d'armi ad esempio);
Insomma, la scelta è bellissima se consapevole di entrare in serie B.
Non siamo in America dove gli eroi, spessissimo, vivono in camper.
Volevo farti una domanda: chi ha figli rischia di vederseli tolti dagli assistenti sociali perchè senza fissa dimora? Questo premettendo che li mandi comunque a scuola.
Grazie
un saluto e in bocca al lupo
Riccardo
anche per i cugini galleggianti il problema è ricorrente.
Anni fa vivevamo, o meglio galleggiavamo, a Livorno e quando ci presentammo, io e mia moglie, al dirigente dell'anagrafe ci fu uno sproloquio di buone intenzioni e propositi, ma poi in 6 anni ..il nulla.
Fu il ritorno sulla terraferma a risolvere il problema ...un classico via Pinco Pallino n°x. e residenza fu.
Adesso stiamo per riprendere il mare e il problema si ripresenterà a breve, soprattutto per il fatto che stavolta prevediamo un "giro lungo" ..quindi salvo news dell'ultim'ora opteremo per una residenza fittizia in un comune erudito, maredotato ..e il domicilio a casa di un parente, giusto per la pochissima corrispondenza che speriamo di (non) ricevere.
“La mia barca è una casa nel mondo, nel mio porto sicuro”
Ciao Ricky ..e buon viaggiare.
Per chi ha un lavoro come dipendente , c'è un grosso problema : la prestazione di malattia!
In caso d'infortunio o malattia professionale il problema non si pone , ma in caso di malattia (a parte alcuni casi tipo depressione, invalidità etc) bisogna essere reperibili presso la propria residenza in determinati orari per la visita fiscale.
Per ora ho avuto risposte vaghe e non ufficiali , ma appena ho un'attimo mi reco all'inps per vedere se esiste una soluzione.
Conto di trasferirmi verso fine settembre in camper, in caso di malattia al momento ho comunque ancora i miei famigliari che possono ospitarmi,ma se cosi non fosse vorrei essere preparato.
Ci sono fulltimers che l'hanno ottenuta.
La residenza ti viene assegnata nel luogo ove parcheggio per più tempo il camper, oppure, se ti muovi spesso, utilizzano una via del comune che hanno apposta per i senza fissa dimora.
Posta un commento