"Il Giro del Mondo in Camper? Io l'ho fatto." L'incredibile storia di Cesare Pastore.
Tutti i continenti visitati.
137.000km di strada.
Ben 42 paesi raggiunti.
Numeri che fanno
impallidire anche i più accaniti viaggiatori su quattro ruote.
Cesare Pastore e sua moglie hanno fatto tutto questo, in camper.
Impossibile? Ho chiesto a Cesare di raccontarci com'è andata...ed ecco a voi l'intervista.
1) Benvenuto Cesare. E' un vero onore per me poter oggi raccogliere la tua testimonianza. La prima domanda che viene da porsi è: quale motivazione può spingere due
persone non più giovanissime a compiere una tale impresa?
La motivazione per intraprendere un
lungo viaggio deriva da avere sognato quel viaggio tutta una vita.
Finalmente quando il momento arriva si parte senza farsi troppi
problemi perché sai che ogni giorno che trascorre nell'attesa è un
giorno di meno di viaggio e in definitiva di vita.
2) In molti si chiederanno se un
viaggio intercontinentale così ambizioso comporti anche notevoli
problemi relativi a leggi e burocrazia, in particolar modo nei
passaggi di frontiera. Quali difficoltà avete incontrato in questo
senso? E come le avete superate?
Con molta pazienza. Purtroppo alcuni
passaggi di frontiera sono piuttosto complessi per via dei
poliziotti e doganieri locali che vedono nel turista un'occasione di
facile guadagno. In questi casi bisogna rimanere calmi e mantenere
un atteggiamento diplomatico.
3) Un viaggio intercontinentale
richiede dunque una notevole preparazione e conoscenza preliminare
dei luoghi che si intende visitare?
Chi parte per un lungo viaggio ha
trascorso tutta una vita su libri di geografia, atlanti e carte
geografiche. Si può dire che un hobby, è quella che i tedeschi
chiamano Reisefiber, febbre da viaggio, è una fissazione come una
malattia.
4) Avete mai subito furti e atti di violenza o vandalismo durante il vostro viaggio?
Furti moltissimi praticamente ad ogni
trasbordo navale perché il camper va consegnato aperto, ovviamente
tutti gli oggetti di valore erano con noi in aereo. In tutto il
mondo i porti sono sempre luoghi poco raccomandabili. In tali
situazioni, è meglio non lasciare mai il camper fino all'arrivo
della nave. Tentativi di bidoni, truffe e rapine ne abbiamo avute
diverse in sud America, ma mai con gravi conseguenze.
5) Come ve la siete cavata invece sul
fronte dei guasti, pezzi di ricambio, etc?
Non abbiamo avuto grossi problemi su
questo fronte, salvo i normali interventi di cambio olio e filtri.
Diverse volte ci siamo trovati a dover sostituire gomme forate,
specie lungo i percorsi sterrati. Per il resto, non ritengo
obbligatorio portare in viaggio molti (ingombranti e pesanti) pezzi
di ricambio: oggi è possibile ricevere tramite corriere espresso
qualsiasi pezzo in ogni parte del mondo.
6) La mancata conoscenze delle lingue locali vi ha mai causato problemi?
La conoscenza dell'inglese offre un
valido aiuto, ma in alcuni casi si richiedono comunque una buona
dose d'intuito e di spirito di adattamento. In Thailandia o in Laos,
ad esempio, nessuno è in grado di comprendere alcun idioma
all'infuori di quello locale, in altri casi, a causa del diverso
alfabeto, rimane perfino difficile capire le indicazioni delle
località e delle strade.
7) Come avete selezionato le zone
più tranquille e sicure in cui sostare durante la notte? Avete mai
subito tentativi di intrusione in camper?
La notte ci fermiamo scegliendo il
posto sempre prima che faccia buio. Mai in posti troppo isolati, mai
in quartieri poveri o malfamati. Ci ha aiutato molto l'esperienza e
un po' di naso. Qualche volta di notte ci hanno bussato alla porta,
ma non abbiamo mai aperto: ci siamo affacciati solo dal finestrino
di cucina. Spesso si trattava di gente curiosa o ubriachi.
8) Come avete affrontato il problema della salute e dell'alimentazione?
Fortunatamente non ci è mai capitato
nulla di serio. Ciò è dovuto sicuramente al fatto che abbiamo
sempre fatto la spesa nei mercati locali, acquistando frutta, carne,
pesce etc che cucinavamo in camper.
9) Vi è mai capitata
un'occasione di particolare pericolo o difficoltà in cui avete
avuto la forte tentazione di tornare a casa?
Di rado ci è capitato di finire in
situazioni pericolose. L'unica occasione di vero spavento si è
verificata a causa di una nostra scelta avventata: abbiamo deciso di
attraversare la Cordigliera del Buey, in Colombia, a oltre 4500
metri di quota, per una stretta mulattiera che tagliava la montagna
costeggiando precipizi vertiginosi. In questi casi si viene colti da
sconforto ed è normale avere nostalgia di casa: tuttavia, con calma
e determinazione, si superano anche queste difficoltà.
10) Cosa puoi dirci del camper con cui hai compiuto quest'esperienza epica?
Un impegno di questo tipo richiede un
camper robusto sotto tutti gli aspetti: struttura camionistica e
telaio costruito con longheroni d'acciaio. In base a ciò, abbiamo
reputato l'Iveco Daily un valido mezzo. Riguardo la cellula
abitativa, per ottenere il massimo della solidità anche su strade
sconnesse, il monoblocco in vetroresina è la scelta preferibile. Abbiamo inoltre montato uno schermo in
plexiglass davanti al parabrezza, in modo da proteggere il cristallo
da eventuali pietre. Altre modifiche hanno interessato il filtro
dell'aria (ne abbiamo montato un secondo) e il montaggio di
ammortizzatori rinforzati.
11) Avete mai conosciuto culture e realtà sociali (di guerra, povertà...) che hanno lasciato un segno indelebile nella vostra vita?
11) Avete mai conosciuto culture e realtà sociali (di guerra, povertà...) che hanno lasciato un segno indelebile nella vostra vita?
Nei nostri viaggi l'impressione che
ha lasciato un ricordo indelebile è stata l'India. Viaggiare in
camper in India è di per sé un'esperienza unica. Si è sempre
sommersi nella povertà della gente perché si è sempre in mezzo
alla strada. Qualche volta abbiamo avuto anche un senso di cattiva
coscienza, noi viaggiatori con un mezzo di valore e loro che non
hanno da mangiare.
12) Quali sono le Nazioni più ospitali che avete visitato, considerando l'accoglienza del turista, il costo della vita, la burocrazia, etc?
I paesi più ospitali sono stati
quelli Sud America, anche per la forte presenza di discendenti
italiani. Ovunque inviti, consigli, ospitalità a passare la notte
con il camper.
13) Quanto è costato all'incirca il vostro viaggio?
Meno di quanto si possa pensare.
Considerando cibo, campeggi, carburante, attrazioni turistiche
(musei, etc), ho calcolato una media di spesa di 40€ al giorno per
due persone, circa 1200€ al mese. Non mi stancherò mai di
ripetere che quando si viaggia occorre una buona dose di
determinazione, motivazione e creatività, piuttosto che di
danaro.
14) Una volta tornati a casa, avete provato nostalgia? E' stata dura tornare alla routine quotidiana?
Nonostante la gioia di riabbracciare amici e parenti, il rientro alla quotidianità richiede un certo periodo di assestamento. Dopo aver vissuto esperienze tanto intense, la vita “normale” può rivelarsi banale, e il pensiero torna immancabilmente ai luoghi e alle persone che hai conosciuto.
Se volete saperne di più sull'esperienza di Cesare Pastore, consiglio di accedere al suo sito www.campervagamondo.it, dove potrete anche contattarlo per acquistare
“Vagator”, il libro in cui Cesare racconta in dettaglio il suo grandioso viaggio attraverso il mondo.
Commenti
Posta un commento